Massimo Servadio
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La demografia organizzativa è, quindi, la descrizione del complesso di
caratteristiche anagrafiche dei dipendenti nella prospettiva dell’age
management ed ha i seguenti obiettivi:
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portare alla luce gli eventuali squilibri per età nella composizione
della forza lavoro;
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evidenziare a partire dal dato su età anagrafica, seniority e anzianità
contributiva, i gap in termini di ruoli, professionalità e competenze che, in
chiave prospettica, potrebbero andare generandosi a pari passo con i
processi di fuoriuscita legati al pensionamento.
Questi livelli di analisi e gli esiti che producono rappresentano le prime
e fondamentali leve attraverso le quali implementare un processo di
“awareness raising” che coinvolga, innanzitutto, i decisori aziendali,
proprietà e HR manager. Oltre a loro è necessario che siano resi partecipi
anche le rappresentanze dei lavoratori, dato il loro ruolo nei processi di
negoziazione delle politiche di gestione del personale in merito agli esiti
(obiettivi e quantificabili) che il processo di invecchiamento demografico
genera e andrà generando nell’organizzazione del lavoro.
Lo strumento della demografia organizzativa è anche l’iniziale
strumento elettivo per quanto concerne la successiva valorizzazione del
capitale umano e professionale degli over 50.
Infatti, i lavoratori maturi rappresentano una parte importante della
forza lavoro delle nostre organizzazioni e il trasferimento delle loro
conoscenze implicite, il cosiddetto know how, è ancora cruciale per la
sopravvivenza dell’impresa stessa.
La gestione delle risorse più mature da parte delle aziende deve
rinnovarsi profondamente e aprire la strada ad una nuova cultura
dell’invecchiamento attivo, nonché a nuove pratiche di valorizzazione
delle figure più anziane.
Un impegno che, ad oggi, non trova grande sostegno nella legislazione
del lavoro, più attenta al tema dell’età sotto il profilo previdenziale che alla
flessibilità del lavoro.
Cooperazione tra generazioni
In ottica “gestione delle diverse età”, è fondamentale porre al centro la
cooperazione tra le generazioni.
È, per questo, necessario incentivare in modo sistematico e costante la
cooperazione intergenerazionale, che:
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costituisce un arricchimento per la cultura d’impresa;