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Lucio Fattori intervista Francesco Naviglio, già Segretario generale di AiFOS e anche già Vicedirettore del Centro Elettronico di INAIL
La formazione e la crescita professionale delle persone sono state per lungo periodo legate a metodologie tradizionali, riservate ad aula o ambienti in cui “chi sapeva” interagiva con “chi apprendeva”.
Le nuove, anche se ormai non più nuovissime, tecnologie hanno permesso di sviluppare delle modalità di formazione e apprendimento definite “asincrone”, modalità di processi formativi dove viene a mancare l’interazione diretta tra due o più persone sostituita da registrazioni, filmati, animazioni, grafica e testi.
Da dove siamo partiti nello sviluppo dell’e-learning? E quale può essere il futuro di questa modalità di formazione sempre più radicata e disciplinata, anche a livello normativo, in tutto il mondo? Ne parliamo con Francesco Naviglio, già Segretario generale di AiFOS e anche già Vicedirettore del Centro Elettronico di INAIL, dove ha maturato una lunga (e pionieristica) esperienza in questo ambito.
Lucio Fattori: Caro Francesco, per chi non ti conoscesse bene, ti chiedo se ci riassumi la tua esperienza professionale durante questi anni nel mondo delle aziende e della P.A.
Francesco Naviglio: "Assunto nel 1973 in Enasarco, da subito mi sono interessato alle nuove tecnologie che stavano nascendo, la telematica in particolare. Quale dirigente del Servizio FIRR, nel 1995 fui nominato capo progetto della informatizzazione del processo di gestione e liquidazione delle indennità realizzato con la collaborazione dell’Honeywell al tempo gestore dei servizi informatici.
Da allore ho sempre avuto una particola attenzione agli sviluppi delle nuove tecnologie utilizzate sia nel sociale ma anche, e in particolare, nel campo lavorativo. Nel 2004 ho assunto l’incarico di Vicedirettore del Centro Elettronico dell’Inail, uno dei centri di elaborazione dati all’epoca all’avanguardia nella gestione dei dati della pubblica amministrazione e dello sviluppo di software".
LF: Quando hai avuto modo di sperimentare le prime attività con la formazione in modalità e-learning?
FN: "Il Progetto e-learning INAIL è iniziato nel 2003 con l’erogazione del corso Windows 2000 e negli anni successivi con i corsi del Pacchetto Office 2000, word ed Excel. Nel 2005 c’è stata l’erogazione del primo corso e-learning sviluppato ad hoc dalla formazione informatica: il Data Warehouse INAIL.
L’esperienza maturata in precedenza nel periodo 1999-2002 ha portato l’INAIL alla scelta di acquisire i servizi connessi all’eLearning e lo sviluppo dei contenuti dei corsi in rete, da fornitori esterni. L’adozione della modalità ASP per l’LMS ha svincolato così l’Ente dall’acquisto di HW/SW e quindi dall’installazione, gestione, manutenzione e aggiornamento delle tecnologie richieste dall’uso dell’eLearning. La strategia adottata è stata quella di una sorta di “just-in-time” che comporta di reperire le risorse necessarie al momento della richiesta dell’intervento formativo.
Successivamente, anni 2004-2006, è stato erogato il corso Privacy on-line destinato a tutto il personale INAIL, circa 12.000 utenti. Oltre a soddisfare l’esigenza formativa richiesta dal DPS INAIL (etc. etc.) il corso ha avuto anche lo scopo di coinvolgere la popolazione INAIL nella nuova modalità formativa in modo da familiarizzarne l‘uso e aumentarne la diffusione".
LF: Hai assistito ad una evoluzione della modalità di formazione in e-learning negli ultimi anni? Quali sono le tue opinioni al riguardo?
FN: "L'e-learning ha subito una trasformazione radicale dal 2005 ad oggi, evolvendo da un'opzione educativa alternativa a uno strumento di formazione ampiamente utilizzato e sempre più sofisticato. Nel 2005, la formazione online era ancora in gran parte limitata alle piattaforme di apprendimento statico, con contenuti prevalentemente testuali e, al massimo, con video preregistrati. All'epoca, il concetto di apprendimento online era ancora percepito come una soluzione di nicchia, spesso indirizzata a professionisti in ambito aziendale o studenti di istituzioni con capacità di innovazione
L'impatto del COVID-19 è stato una svolta decisiva per l'e-learning. Con la chiusura globale delle scuole e delle università, l'apprendimento online è divenuto l'unico metodo educativo accessibile per milioni di studenti. Questo ha portato a un investimento senza precedenti nelle tecnologie digitali per l'istruzione. Piattaforme come Zoom, Google Meet e Microsoft Teams sono diventate strumenti essenziali per le lezioni a distanza, e l'esperienza di apprendimento si è adattata rapidamente all'ambiente virtuale.
Inoltre, la pandemia ha accentuato la necessità di esperienze di apprendimento interattivo e coinvolgente, con una maggiore enfasi su realtà virtuale (VR), realtà aumentata (AR), e simulazioni 3D per replicare esperienza".
LF: Nel momento in cui stiamo facendo questa intervista l’Accordo Stato-Regioni sulla formazione è, ancora, in fase di bozza e oggetto di discussione presso le sedi competenti. L’apertura del legislatore alle nuove forme di didattica è ormai evidente, il richiamo di studiosi e imprese sull’importanza del lifelong learning per affrontare le sfide presenti e future è ormai chiaro. Partendo da queste osservazioni e sulla base della tua esperienza, quale può essere il vantaggio innegabile di una soluzione e-learning rispetto ad una formazione frontale, e quale invece lo svantaggio a parti invertite?
FN: "Un vantaggio innegabile dell'e-learning rispetto alla formazione frontale e la flessibilità. Le piattaforme di e-learning consentono di accedere ai contenuti formativi ovunque e in qualsiasi momento, permettendo agli utenti di apprendere secondo i propri ritmi e adattando lo studio alle esigenze personali o professionali. Questo approccio elimina i vincoli geografici e temporali, riducendo i costi legati agli spostamenti e all'organizzazione logistica. Inoltre, l'e-learning offre una vasta gamma di risorse multimediali – video, quiz interattivi, forum – che stimolano diverse modalità di apprendimento e favoriscono un'esperienza.
Tuttavia, rispetto alla formazione frontale, l'e-learning presenta uno svantaggio che per qualcuno può essere rilevante: la mancanza di interazione diretta e immediata con il formatore e con gli altri partecipanti. Dobbiamo essere consapevoli che non siamo tutti uguali nei modi di apprendere e di interpretare i contenuti dei corsi. È indubbio che alcune tipologie di tematiche si adattano maggiormente alla formazione e-learning mentre altre sono più adatte ai corsi in presenza. Nella formazione in aula, la presenza fisica facilita il dialogo, la condivisione di esperienze e la costruzione di relazioni professionali.
È comunque indubbio che la formazione in e-learning è da anni utilizzata da diverse università che fondano su di essa il rilascio di attestazioni di Laurea. E’ altrettanto vero che la formazione in discipline scientifiche, informatiche in particolare, è ormai dominio esclusivo dell’e-learning. In sintesi, l'e-learning eccelle in termini di accessibilità e versatilità, mentre la formazione frontale rimane imbattibile nel garantire un'interazione umana ricca e immediata, fondamentale per chi privilegia il contatto diretto nella propria crescita formativa.
In conclusione, per rispondere alla tua domanda, la scelta di privilegiare una o altra soluzione didattica è a mio giudizio basata sulle caratteristiche e sulle capacità personali del discente e sulla sua predisposizione ad apprendere e memorizzare i contenuti della materia che sta apprendendo".
LF: Quali sono le visioni e prospettive in ambito e-learning, soprattutto con riferimento alla maggior interazione tra discente e piattaforma, per esempio con impiego di Intelligenza Artificiale?
FN: "In ambito e-learning, vedo prospettive molto interessanti di sviluppo, soprattutto per quanto riguarda l'interazione tra il discente e la piattaforma. Negli ultimi anni, la tecnologia ha permesso un'evoluzione dell'apprendimento online verso una dimensione sempre più personalizzata e interattiva, e credo che questa tendenza continuerà ad approfondirsi, specialmente grazie all'uso dell'intelligenza artificiale
L'IA permette di adattare l'apprendimento alle esigenze, alle preferenze e al ritmo di apprendimento del discente. Ritengo fondamentale che le piattaforme e-learning non offrano più percorsi rigidi e uguali per tutti, ma che riescano a riconoscere le difficoltà specifiche e i punti di forza di ciascun partecipante, suggerendo contenuti ad hoc e adattando le modalità formative. Attraverso l'uso di algoritmi di apprendimento automatico, le piattaforme possono creare esperienze personalizzate, monitorando le interazioni dell'utente e fornendo feedback continuo e adattivo. Questo non solo aumenta l'efficacia del percorso formativo, ma incoraggia anche il discente, che si sente attore dell’apprendimento.
L'e-learning è passato da modalità principalmente passiva e statica a una delle forme educative più dinamiche e adattabili, grazie all'adozione di tecnologie avanzate e all'evoluzione delle esigenze educative. Questa trasformazione ha reso l'apprendimento online una risorsa fondamentale per l'educazione contemporanea e non solo per i lavoratori, allargando l'accesso alla conoscenza e potenziando le opportunità di sviluppo personale e professionale per individui".
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