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Ogni giorno si contano 3 nuovi malati e 1 morto. L'incidenza delle malattie asbesto-correlate è ancora attuale anche in quei Paesi, come l’Italia, in cui l’amianto è stato messo al bando dai primi anni novanta
Tra il 2018 e il 2022 Inail ha riconosciuto in media 1.329 patologie asbesto correlate di origine professionale ogni anno, pari al 7% del complesso dei tecnopatici. 525 all'anno i decessi (circa il 40% dei morti per malattie professionali). Prendendo in considerazione il solo triennio più consolidato 2018-2020, i dati sono ancora più allarmanti: la media annuale delle malattie riconosciute sale a 1.544 e i decessi a 650 (il 42% dei decessi per tecnopatie).
Cifre impressionanti quelle contenute nell'analisi statistica "Le malattie asbesto correlate" pubblicato dall'Istituto, soprattutto tenendo in considerazione che sono passati ormai trent’anni da quando l’Italia mise al bando l’amianto con la legge 257/92. Nonostante ciò, i danni che questo materiale provoca sulla salute dell’uomo sono ancora evidenti. Il processo di sviluppo delle malattie asbesto correlate, infatti, è estremamente lungo: il periodo di latenza supera generalmente i 25 anni e le patologie possono manifestarsi anche dopo 40 anni dall’inizio dell’esposizione all’amianto.
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